Tumori al seno: iniziative di prevenzione e terapie sperimentali nel presidio ospedaliero Businco

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Nov 20, 2022

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Il cancro della mammella è la neoplasia più diffusa nel sesso femminile e presenta un’incidenza in costante aumento. Si stima che una donna su 10 andrà incontro nell’arco della vita a un tumore mammario.
In Italia vi sono stati oltre 40.000 casi nel 2010, mentre in Sardegna circa 1200, collocando la regione in una posizione intermedia tra le regioni del nord Italia e quelle del sud. Di questi, circa la metà vengono diagnosticati, sottoposti a intervento chirurgico e a terapie adiuvanti chemioterapiche o radioterapiche presso l’ospedale oncologico Businco di Cagliari, in accordo con le linee guida nazionali e internazionali e utilizzando le più moderne tecnologie disponibili. Tra queste, la Radioterapia Intraoperatoria (IORT) consiste nella somministrazione, in concomitanza con l’intervento chirurgico, di un’unica dose di radioterapia erogata mediante elettroni. Grazie all’utilizzo dell’acceleratore lineare è possibile raggiungere con estrema precisione il bersaglio e garantire così l’efficacia del trattamento.
Dal 2008 , con l’avvio del protocollo sperimentale Businco 1, nel presidio cagliaritano ha preso il via la sperimentazione clinica, unica sede nella in tutta la Sardegna, del trattamento Radioterapico intraoperatorio per la cura del carcinoma iniziale della mammella. Sino ad oggi sono state trattate 60 pazienti con risultati considerati buoni e, in alcuni casi, anche eccellenti.

Per diagnosticare i tumori in fase iniziale è però fondamentale sottoporsi periodicamente ai controlli. Per questo la ASL di Cagliari organizza in occasione della Festa della Mamma, l’8 maggio 2011, una giornata dedicata alla prevenzione invitando tutte le donne a prenotare una visita al seno presso gli ambulatori della Chirurgia Sperimentale del P.O. Businco che, grazie alla collaborazione con l’Associazione Sinergia Femminile, resteranno aperti dalle ore 9 alle ore 14 (saranno effettuate solo prime visite).
Inoltre, sempre in un’ottica di prevenzione, è in fase di avvio il programma di screening che prevede la chiamata diretta delle donne nelle età a rischio per eseguire la mammografia.
L’iniziativa dell’8 maggio, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza della direzione aziendale, della direzione del presidio ospedaliero Businco e degli specialisti delle UU.OO. di Chirurgia Sperimentale e della Radioterapia Oncologica, è realizzata dalla ASL di Cagliari grazie alla collaborazione di Sinergia Femminile, una associazione di volontari nata per sostenere e promuovere in Sardegna la diagnosi e la cura del tumore del seno.
L’associazione vuole promuovere, avviare e sostenere ogni iniziativa, da esplicarsi anche congiuntamente con altre istituzioni, finalizzata all’informazione sui problemi connessi alla salute delle donne e, particolarmente, ai tumori del seno. L’attività di ASf è interamente finanziata da soci e donatori.

PRINCIPALI FATTI DI RISCHIO DEL TUMORE AL SENO
I principali fattori di rischio sono:
• l’età (più dell’80% dei casi si registra in donne sopra i 50 anni);
• la familiarità (circa il 10% delle pazienti ha già un familiare malato);
• la presenza di alcuni geni (BRCA 1 e BRCA2 le cui mutazioni sono responsabili del 50% circa delle forme ereditarie di cancro al seno e all’ovaio);
• gli ormoni (svariati studi dimostrano una maggiore incidenza con un uso eccessivo di estrogeni);
• l’obesità e il fumo.
La percentuale di mortalità a 5 anni è globalmente di circa il 35-40% ma scende al 2% negli stadi iniziali della malattia che sono quelli evidenziabili grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Quest’ultima, consente di eseguire interventi chirurgici meno demolitivi e terapie complementari (chemioterapia e radioterapia) meno invasive con possibilità di offrire alle pazienti una migliore qualità di vita.

IORT – RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA
La possibilità di diagnosticare tumori della mammella in fase iniziale e quindi di piccole dimensioni consente alle donne di essere curate con terapie meno invasive e con una migliore qualità di vita. Tra le innovazioni tecnologiche in fase di sperimentazione che consentono di ottenere questi risultati vi è sicuramente la radioterapia intraoperatoria.
La Radioterapia Intraoperatoria (IORT) consiste nella somministrazione, in concomitanza con l’intervento chirurgico, di un’unica dose di radioterapia erogata mediante elettroni. Grazie all’utilizzo dell’acceleratore lineare è possibile raggiungere con estrema precisione il bersaglio e garantire così l’efficacia del trattamento.
La IORT, utilizzata nel trattamento di alcune neoplasie quali carcinomi del retto, dello stomaco, del pancreas, ha dimostrato la capacità di somministrare una elevata dose di radiazioni in un’unica somministrazione erogando una dose biologicamente più efficace di quella somministrata convenzionalmente in modo frazionato e consente di evitare l’irradiazione di tessuti sani che possono essere spostati dal campo di trattamento.
La IORT ha, infatti, la prerogativa di trattare accuratamente il letto tumorale consentendo la sterilizzazione del letto operatorio da eventuali cellule tumorali residue. L’applicatore viene posizionato sul letto operatorio con visione diretta del campo di trattamento dopo la fase chirurgica demolitiva dell’intervento, risparmiando i tessuti circostanti. La cute e il sottocute vengono opportunamente esclusi dal campo di irradiazione, diminuendo così il rischio di fibrosi e retrazione cutanea con conseguente possibile migliore risultato estetico.
Nella terapia del carcinoma mammario, in particolare, gli studi clinici suggeriscono che il trattamento radioterapico di tutta la mammella residua dopo chirurgia conservativa può non essere necessario in tutte le pazienti, e che il trattamento limitato al solo “letto” operatorio può produrre un risultato finale accettabile dal punto di vista clinico e ottimale dal punto di vista estetico.
Alcuni ricercatori, infatti, hanno esaminato la possibilità di utilizzare, dopo chirurgia conservativa (la cosiddetta quadrantectomia), la irradiazione del solo letto tumorale in pazienti selezionate. Tra i numerosi studi in corso a livello internazionale uno dei più importanti è quello in corso a Milano (IEO) condotto dal prof. Veronesi che confronta il trattamento IORT con la radioterapia convenzionale. I risultati preliminari su oltre 3.000 pazienti arruolate confermano l’efficacia del trattamento sia in termini di controllo locale della malattia che di risultato cosmetico. In sostanza, la radioterapia dopo chirurgia conservativa sembrerebbe ridurre principalmente le recidive a livello o in prossimità della sede del tumore.
L’esecuzione della radioterapia in fase intraoperatoria permette inoltre di evitare il prolungato trattamento radiante transcutaneo o le sedute ripetute utilizzate nella radioterapia tradizionale, consentendo di ridurre gli accessi al reparto di radioterapia della paziente, che durano normalmente 5/6 settimane, con conseguente guadagno in termini di riduzione dello stress, di occupazione del personale e, di conseguenza, dei costi del trattamento.

IL PROTOCOLLO BUSINCO 1
Dall’ottobre 2008 all’ospedale Businco di Cagliari ha preso il via la sperimentazione clinica del trattamento Radioterapico intraoperatorio per la cura del carcinoma iniziale della mammella.
La tecnica, eseguita dalle equipe della U.O. di Chirurgia Sperimentale diretta dal Dott. Giuseppe Murenu, coadiuvato dai Dott.ri Massimo Dessena, Bachisio Demontis e Luigi Grosso e della U.O. di Radioterapia Oncologica diretta dal Dott. Giancarlo Lay, coadiuvato dalla dott.ssa Marina Dessì e dal Fisico dott. Sergio Porru, ha finora consentito di trattare 60 pazienti affette da carcinoma mammario iniziale della mammella, non multicentrico, senza segni di metastasi ascellari o a distanza, di età superiore ai 35 anni, non sottoposte a pregresse chemioterapia o radioterapia. Le finalità sono quelle di valutare, oltre alla fattibilità della metodica, la tollerabilità della dose, il controllo locale a 5 anni e la cosmesi.
I risultati ottenuti sulle prime 60 pazienti sono soddisfacenti e in linea con le maggiori istituzioni nazionali e internazionali. In particolare non si è osservata nessuna recidiva locale mentre una paziente ha presentato un secondo tumore in un’altra sede della mammella. Particolarmente interessanti sono stati i risultati in termini di complicazioni, pressoché assenti, e di risultati cosmetici, nell’88% dei casi giudicati buoni o eccellenti.
Questi dati e l’elevato standard qualitativo del protocollo sperimentale sulla Radioterapia Intraoperatoria dell’ospedale oncologico Businco hanno consentito la partecipazione e la presentazione dei risultati nell’ambito del Congresso internazionale ISIORT che si terrà a Londra dall’8 al 12 maggio prossimo.
Il protocollo, denominato Businco 1, proseguirà, secondo le modalità approvate dal Comitato etico aziendale, con l’arruolamento di altre 100 pazienti e la valutazione degli obiettivi primari e secondari.

http://www.aslcagliari.it/index.php?xsl=7&s=21120&v=2&c=284