Sinergia Femminile. Il tumore al seno si combatte. Insieme.

Data

Mar 22, 2022

Category

16 GENNAIO 2013

Intervista ad Anna Maria Massetti, Presidente dell’Associazione “Sinergia Femminile”
Intervista di Marzia Piga — Immagini Chicco Lecca

Siamo con la Signora Anna Maria Massetti , Presidente dell’Associazione “Sinergia Femminile”, che si occupa di diagnosi e cura dei tumori al seno. In cosa consiste la vostra attività?

(Anna Maria Massetti) — A.M.M.
Noi lavoriamo con gli ospedali che si occupano della patologia e con tante altre Associazioni. La nostra è costituita in gran parte da donne operate di tumore al seno, sono iscritti anche uomini, altre donne, amici, parenti e comunque persone sensibili al problema.
Noi ci occupiamo in parte della patologia, ma soprattutto delle persone che si ammalano di questa patologia e quindi organizziamo, per le donne operate di tumore al seno, una serie di eventi, mettiamo su dei progetti che in qualche modo possano aiutare queste donne e anche i familiari ad affrontare un percorso che purtroppo è lungo e doloroso.

M.P. –
Si sono fatti grandi passi avanti nella prevenzione e nella cura dei tumori al seno, ma ancora c’è tanto da fare, soprattutto credo l’aspetto psicologico delle donne che affrontano questo tipo di patologia.

A.M.M. –
Sì, le dirò che nonostante siamo nel 2012, nonostante sia partito, per fortuna, lo screening anche sulla mammella, io stessa conosco tante donne che hanno ricevuto la lettera e che non si sono presentate alla visita.
Io ne approfitto proprio per fare un appello: non ha senso nascondersi dietro la paura, dobbiamo essere consapevoli che anche la malattia più grave, se scoperta per tempo si può affrontare, affrontarla quando si ha un tumore di pochi millimetri è una cosa, quindi un tipo di percorso, quando invece, purtroppo dobbiamo correre in ospedale perché il tumore e diventato invasivo è tutto un altro percorso, quindi bisogna essere assolutamente attenti con la prevenzione, poi la paura è certamente un sentimento umano, però non deve essere un ostacolo, un ostacolo alla prevenzione.

M.P. –
E tornando alle vostre attività voi cercate di abbattere proprio questi ostacoli con le cose che fate, e in particolare uno dei progetti che avete e la collaborazione con l’Associazione “Team Kayak Onlus” .

A.M.M. –
Sì, c’è stato qualche anno fa l’incontro con il Team Kayak che è stato un incontro straordinario perché ha permesso a tante donne, operate di tumore al seno, di conoscere il mondo dello sport. Quindi anche donne attempate, si sono rese conto che si può salire in canoa, si può fare anche qualche gara, ma soprattutto si può vivere all’aria aperta, si possono fare bellissime esperienze sportive anche dopo una esperienza cosi pesante come il tumore al seno, come dire, anche dopo certe esperienze, impariamo a non porci più tanti limiti ecco a fare cose che prima non avremo mai fatto.

M.P. — Nel vostro Team di Kayak avevate una Butterfly molto speciale.

A.M.M. –
Si, è stata con noi Daniela Secchi, una ragazza molto giovane che si è ammalata di tumore al seno all’età di venticinque anni, che ha lottato come un leone per tredici anni però poi a trentotto anni purtroppo non c’è l’ha fatta e ci ha lasciato.
Daniela ci ha lasciato un ricordo straordinario: i soldi affinchè acquistassimo una canoa Polinesiana quindi una c-6 cioè una sei posti, per la squadra delle Butterfly di Cagliari, quindi noi la ricordiamo non solo perché era una ragazza straordinaria me perché ogni volta che saliamo sulla canoa che ci ha voluto regalare vediamo scritto il suo nome. Anche la nostra sede operativa l’abbiamo dedicata a Danielae sua mamma Franca è sempre con noi e ci aiuta nelle attività.

M.P. –Quante sono le donne che ruotano intorno alla vostra associazione?

A.M.M. –
L’anno scorso c’erano 321 iscritti ma le persone operative sul campo saremo una trentina poi a seconda dell’evento che viene organizzato magari per raccolta fondi partecipano anche gli altri soci.

M.P. –
Lei ha lanciato prima un messaggio che è quello della prevenzione si sta facendo abbastanza.

A.M.M. –
Adesso è partito finalmente lo screening anche per la mammella. Noi donne però pensiamo sempre a tutti gli altri e non troviamo mai tempo per noi: dobbiamo capire che proprio per i nostri figli per il nostro compagno di vita per le persone che ci vogliono bene, oltre che per noi, invece dobbiamo ritagliarci quel tempo che poi è necessario per fare prevenzione.

fonte media per il sociale. guarda video :www.youtube.com