Un nuovo apparecchio per una diagnosi sempre più precoce del tumore al seno è ora a disposizione nell’Azienda Ospedaliera Brotzu, nel Dipartimento per Immagini, in Radiologia e più precisamente nei locali della Mammografia. Il Mammotome è uno strumento che consente di effettuare biopsie mammarie multiple con un’unica introduzione dell’ago.
Il sistema è costituito da un tavolo radiologico dedicato (Mammotest) e da un sistema di puntamento radiologico dell’ago, assistito da un computer per la localizzazione della lesione da esaminare.
Solitamente si tratta di microcalcificazioni, quindi lesioni non palpabili clinicamente e non visualizzabili con altre metodiche (ecografia), evidenziate incidentalmente durante l’esecuzione di mammografie di routine.
L’esame si effettua ambulatorialmente, previa anestesia locale e piccola incisione della cute, mediante introduzione di un ago di calibro variabile. Di tale procedura se ne occupano la dottoressa Michela Fodde e il dottor Enrico Ferra.
I campioni di tessuto ottenuti (solitamente 12) vengono successivamente inviati in Anatomia Patologica per l’esame istologico. Il patologo dedicato è la dottoressa Anna Asunis.
Ciò consente una diagnosi definitiva della lesione in una elevatissima percentuale di casi. È una metodica mini invasiva, la cui alternativa è la biopsia chirurgica da effettuare in sala operatoria, spesso in anestesia generale.
Il Mammotome è stato presentato nel corso di un incontro, tra gli altri, dal Commissario dell’Azienda Ospedaliera Brotzu Antonio Garau, dal direttore sanitario Roberto Sequi, dall’assessore regionale della Sanità Antonello Liori e da Anna Maria Massetti, presidente dell’Associazione “Sinergia Femminile”.
L’apparecchio ora a disposizione nell’Azienda Ospedaliera Brotzu è stato acquistato grazie al contributo dell’Associazione Sinergia Femminile e della Fondazione del Banco di Sardegna.
L’associazione Sinergia femminile ha acquistato il Mammotome con i fondi ricevuti dall’associazione Cuochi Sud Sardegna che hanno donato il ricavato di tre edizioni (2007/2008/2009) della Festa del Cuoco. Il tavolo Fischer è stato donato dalla Fondazione del Banco di Sardegna.
Il Mammotome rappresenta dunque un nuovo strumento con il quale effettuare la biopsia mammaria per una diagnosi certa del tumore al seno su lesioni anche microscopiche.
Questa neoplasia rappresenta la forma più diffusa di tumore del sesso femminile. Ogni anno nel mondo vengono diagnosticati più di un milione di nuovi casi ed il 40%, circa 400.000 donne muoiono per questa malattia.
Nei Paesi ad economia avanzata una donna su 100 si ammala entro i 40 anni, due su 100 entro i 50 anni e 10 su 100 dopo i 50 anni di età.
In Europa si registrano oltre 350.000 nuovi casi l’anno con una mortalità del 25%. In Italia ci sono oltre 40.000 casi l’anno (con una mortalità simile al resto dei Paesi occidentali), in Sardegna oltre 800 – 1.000 l’anno (e anche in questo caso la mortalità corrisponde a quella dei Paesi occidentali).
In Italia il tumore al seno rappresenta la prima causa di mortalità tra le donne in età compresa tra i 35 e i 50 anni. La mortalità diminuisce grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche (diagnosi precoce) e terapeutiche. Il miglioramento dei risultati è legato all’istituzione di percorsi senologici e la creazione delle unità operative di senologia “Breast Unit”. Al di là del pur rilevante impatto economico e dei costi a carico della collettività, il tumore al seno rappresenta una vera e propria patologia sociale e una priorità per la sanità pubblica.
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